lunedì 7 luglio 2014

Update: Bla bla bla

Siccome sono una persona che scrive e parla abbastanza di getto, dividerò questo aggiornamento in topics per fare un discorso più coerente e per non saltare da una cosa ad un’altra come mio solito.

1.     La mia associazione
Come tutti (che poi, tutti chi?) sapete, per fare l’anno all’estero ci si può rivolgere a molteplici associazioni, tra le più conosciute figurano WEP, EF, STS, Interstudio-viaggi e Intercultura.
Ho subito scartato l’opzione Intercultura perché non mi piace molto, sarei potuta finire in ogni parte del mondo e io ero decisa sulla Gran Bretagna .
Mi sono rivolta, quindi, all’associazione YouAbroad. Sono bravissimi, un servizio davvero impeccabile. Ho fatto il colloquio, l’esame di inglese e ho parlato con la psicologa e dopo qualche giorno mi avevano inviato la mail in cui mi dicevano che ero stata accettata.
Tuttavia, nel frattempo, mi ero rivolta a un’altra associazione che poi è stata quella che ho scelto per quest’avventura.
La mia parrucchiera (LOL) mi aveva consigliato di andare in un ufficio del mio paese dell’associazione linguistica Royal. Con il loro aiuto, abbiamo visto molte associazioni e destinazioni per l’anno all’estero e mi hanno messo in contatto con un’agenzia di Roma che si chiama New Lands.
Ora, io vivo fuori Monza, che è una città che si trova fuori Milano, come facevo a fare tutti i colloqui necessari se gli uffici si trovavano a Roma?
La mia referente della Royal, Alessandra, si è dimostrata disponibilissima, ho effettuato i colloqui nella loro sede in collegamento con Roma, mi hanno preso e ho deciso di proseguire con loro.
Mi sono sempre trovata benissimo e domani avrò l’ultimo incontro pre-partenza, dove mi ripeteranno le regole e mi daranno delle informazioni in più.


2.     Scuola e host-family
Nel post precedente avevo scritto della mia host-family e della mia scuola ma non avevo messo nessuna foto.
Quindi ora metto qui le foto prese del fedele Google Maps della mia scuola (dall’alto) e della via in cui abiterò (non ho ancora capito qual è casa mia, HAHAHAH)




3.     Il MIO inglese
Spero di non dilungarmi troppo, ma sono una persona molto prolissa ed è probabile che tutto diventi troppo lungo, perdonatemi.
Personalmente, amo parlare di quest’argomento e delle mie esperienze, tuttavia è un punto di vista personale, perciò quello che sto per scrivere è andato bene per me ma non potrebbe andare bene per qualcun altro (anche se la maggior parte delle persone segue il mio stesso metodo).
È risaputo che, in Italia, l’insegnamento della lingua inglese lascia molto a desiderare. Non è che l’inglese non lo studiamo, iniziamo sin dalle elementari (o dall’asilo?) ma il nostro livello d’inglese rispetto a quello di molti altri paesi europei è notevolmente più basso.
Con ciò intendo dire che magari si, molte persone a scuola in inglese hanno 8, si è vero, ma nel momento in cui si trovano con un foglio bianco da scrivere o si trovano a parlare faccia a faccia con qualcuno, non ne sono in grado.
Io, l’inglese non l’ho imparato a scuola.
O meglio, si, a scuola mi hanno insegnato che il present simple si usa per una cosa e che il present continuous per un’altra ma, alla fine la lingua inglese, così come ogni altra lingua, non si può imparare così.
Tutto ciò che so d’inglese è grazie ai libri, alla musica e ai film.
Guardare un film in inglese, appassionarsi così tanto a un cantante da imparare le sue canzoni e cercare le traduzioni o leggere un libro in lingua, è l’unico modo per imparare l’inglese vero, quello parlato realmente e non quello che c’è sul libro di scuola che non corrisponde alla realtà.
Ho imparato tantissimo l’inglese per colpa di Demi Lovato, One Direction, Ed Sheeran e company


4.     I miei consigli pre-partenza (poi concludo, giuro)
Prima di partire, sto leggendo tutti i blog possibili dei ragazzi che hanno scelto il mio stesso paese per la partenza e li ho contattati se avevo delle domande.
Ho guardato su instagram mettendo come tag il nome della mia scuola le foto di coloro che la frequentano e, soprattutto, ho cercato altri ragazzi che, come me, hanno deciso di partire per la Gran Bretagna.
Ho cercato su facebook, e ho trovato un gruppo di ragazze con cui ora abbiamo un gruppo su whatsapp e ho cercato anche su Twitter.
È impossibile prepararsi ad un’esperienza del genere ma prendere qualche precauzione e conoscere gente che ha provato/prova le tue stesse esperienza, perché no?


Love,

Laura

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